lunedì 21 dicembre 2015

La mia Arsnoctis' reading Challenge



Ormai diversi mesi fa ho visto il video postato su YouTube da Arsnoctis, sul suo canale Castelli di carta. Io non ho mai partecipato prima a una sfida di lettura, questa mi è sembrata subito interessante e ben costruita, così ho pensato di provarci. Arsnoctis (che oltre ad un canale ha anche un blog e un tmblr) è veramente brava nel raccontare le sue letture (fumetti e libri di vario genere), capace di carpire l'attenzione senza annoiare esprimendo opinioni affatto scontate.

La sfida di lettura è questa:

E questi sono i link al CANALE YOUTUBE, al BLOG e al GRUPPO GOODREADS
Oggi vi voglio raccontare, brevemente, le mie letture relative al primo livello:

Un libro o un fumetto da cui è già stato tratto un film

Winesburg, Ohio di Sherwood Anderson  una raccolta di racconti o per meglio dire di frammenti, che fotografano la vita di diversi abitanti di questa tranquilla cittadina statunitense. Con la sua semplicità e leggerezza,questa raccolta è in grado di raggiungere momenti di grande lirismo e intensità, in modo del tutto "naturale". 
Questo piccolo capolavoro incarna l'esempio di ciò che amo di certa letteratura e sopratutto di alcune raccolte di racconti; accenna senza spiegare, introduce con poche parole personaggi e ambienti e finisce con costruire le storie grazie al rincorrersi degli eventi nei diversi racconti. Osservi da dietro una porta socchiusa la vita del paese, te ne senti parte e ti vedi a fianco del principale narratore, George, alter ego dello stesso Anderson. Libro troppo poco conosciuto, da cui è stata tratta una versione per la TV nel 1973 (che non ho visto) e una per il cinema del 2008 (che non ho visto e non so nemmeno se sia mai stata distribuita da noi). 

Un fumetto che sia un volume unico

Lo Scultore di Scott McCloud  Devo ammettere che faccio parte di quella schiera di persone che ha iniziato a leggere fumetti solo di recente, scoprendo un mondo che sembra infinito e con delle vette letterarie che hanno poco da invidiare ad alcuni dei romanzi più belli. Lo Scultore è stata una di queste vette, sicuramente rimarrà a lungo impresso nella mia memoria di lettrice, per la sua incredibile profondità, la capacità di creare una vicenda avvincente riflettendo su questioni di "nessun" conto come lo scopo della vita, la natura dell'arte e il suo ruolo nel mondo, l'esplorazione delle relazioni umane, tutto raccontato in modo semplice ma tutt'altro che banale.  
Ne ha parlato meglio di me la stessa Arsnoctis in QUESTO VIDEO

Un libro o un fumetto di un autore che non hai mai affrontato

Le sorelle Soffici di Pierpaolo Vettori Era da tanto che volevo leggere questo libro e dopo qualche mese di ricerca sono finalmente riuscita a trovare l'edizione cartacea al Salone di Torino. La storia è quella delle due sorelle del titolo (Veronica e Cecilia), figlie di un industriale titolare della fabbrica della marmellata Soffici ed è ambientata negli anni novanta. Le sorelle sono ragazze piuttosto "speciali" perché affette da disturbi psichici (o ritardo mentale). Il lettore conosce la vicenda attraverso il punto di vista di Veronica, che racconta nel suo diario le vicende che coinvolgono la matrigna, il disgustoso faccendiere Anton, lo psichiatra Dr Tauber, il padre coinvolto nelle faccende di Tagentopoli, sempre con un tono sospeso tra realtà e fantasia, con uno sguardo innocente e ingenuo sugli eventi, come se ci trovassimo limite del bosco di una fiaba. Un libro che ha soddisfatto le mie aspettative, una lettura veloce ma non frivola, che consiglio a tutti.

BONUS TRACK:
Un fumetto di un autore che non ho mai affrontato: 

Blankets di Craig Thompson già, non lo avevo ancora letto (ma ce ne sono molti altri più "clamorosi" che non ho letto). L'ho letto velocemente e sono rimasta affascinata e intenerita dalla storia e dalla delicatezza con cui Thompson racconta i sentimenti e i gesti che uniscono e poi dividono il protagonista (Craig stesso) e Raina, il suo primo amore. Ma questo fumetto racconta anche altro, parla di scelte, di sentimento religioso inculcato e poi rifiutato, di grossi travagli interiori e accesa passione, della crescita di Craig e del modo in cui, col tempo, si costruisce la sua personalità da adulto.




Un libro/fumetto scelto per te da un amico/a
anche in questo caso devo citarne due, ecco il primo:

Shada di Douglas Adams questo più che consigliato mi è proprio stato regalato da un'amica, fan come (e più di) me di Adams. Si tratta di un episodio di Doctor Who pensato per una puntata radiofonica che è stato ideato e iniziato da Adams e terminato da Gareth Roberts. Una storia velocissima e avvincente, in cui il Dottore si trova insieme all'assistente Ramona e il robot canino K-9 a cercar di fermare il progetto di controllo mentale universale di Skagra. Grandi pregi del testo: la velocità e facilità di lettura, l'umorismo Adamsiano, lo stile Adamsiano. Aspetti un po' meno positivi: lo stile è riconoscibilissimo tanto che potrebbe essere scambiato per  nuovo episodio della trilogia in 5 volumi.
Però Adams è uno che scrive cose come:
"Non mi sta seguendo, vero?" le chiese lui. "No" 
Il professore annuì. "Bene, mi consideri solo come un paradosso dentro un'anomalia e continui a bersi il suo tè

quindi sempre e comunque viva Douglas Adams!


E il secondo


L'invenzione della madre di Marco Peano: questo libro in realtà mi è stato consigliato da mia mamma. E' il racconto della vita quotidiana di Matteo con sua mamma dal momento della scoperta della grave malattia di lei. Racconta sia piccoli eventi, cose che colpiscono nel segno per quanto sono, non tanto realistiche, ma davvero reali e commoventi, ma anche un grande dolore che pervade e sconvolge tutti gli aspetti della esistenza del figlio. Mi ha lasciata molte volte senza parole, come scrivevo su Goodreads, "smarrita". 






Un libro/fumetto biografico:


La morte del padre di Karl Ove Knausgård   Questo libro è il testo autobiografico per eccellenza, dato che la vita del (anche piuttosto giovane) autore è sviscerata in sei (dico sei) volumi. Un libro per cui mi sono trovata a discutere con due librai da cui ero andata a prendere il secondo volume (il giorno stesso in cui avevo finito il primo), loro erano increduli che potesse essere tanto affascinante come dicevo e che fosse possibile leggerlo in meno di un'era geologica (situazione surreale, visto che appunto loro il libro me lo stavano vendendo). Io ero e sono convinta delle mie affermazioni (e certo non sono la sola); in modo lento e progressivo questo racconto si insinua nella tua giornata e lo spazio che decidi di dedicargli è, se possibile, sempre maggiore. La narrazione procede con lunghe digressioni, interruzioni, alcuni momenti si dilatano in modo importante senza tuttavia raccontare episodi decisivi della vita dell'autore. i tempi e i modi della narrazione sono se non originali molto personali e estremamente coinvolgenti. Un libro che almeno nella traduzione italiana che ho letto io, scorre via leggero, e ti lascia curioso su cosa ci sia nei volumi successivi ma sopratutto su come Karl Ove abbia deciso di raccontarcelo.   

Un libro con meno di 200 pagine:


Il posto di Annie Ernaux Anche questo libro viene dal Salone del libro di Torino, è stato Marco Peano (l'autore de L'invenzione della madre) a raccomandarne la lettura, parlando di testi che affrontano in modo intenso vicende intime familiari. Questo testo, molto breve, è una gemma; la Ernaux racconta il suo rapporto con i genitori e in particolare con il padre.  I due sono divisi da una distanza culturale siderale, lui non solo non ha ricevuto una educazione scolastica, ma non perde occasione per beffeggiare chi usi un linguaggio più colto. La figlia racconta in modo scarno, diretto, semplice, il suo progressivo allontanamento da quel mondo, con il quale sente di avere ben poco in comune. Ne deriva un dolore mai esposto né teatralmente palesato, ma sempre presente, in sottofondo. Così come non è dichiarata, ma pungente, la tenerezza che provocano certi momenti della narrazione, come quando la Ernaux trova nel portafoglio del padre ormai deceduto, insieme ad una vecchia fotografia, il ritaglio del giornale dove è riportata la graduatoria del concorso di assunzione delle figlia (dove si era classificata tra i primi posti). Un racconti di affetti e di mancanza degli stessi, senza sensi di colpa ma esposto in modo sincero e scevro da sentimentalismi. 

Un (altro) libro con meno di 200 pagine


il Verificazionista di Donald Antrim Il protagonista della storia è Tom, uno psichiatra, che organizza un incontro con i colleghi per cena in una tavola calda che fa le frittelle dolci. Lì tra verbose e complesse (e a tratti assurde) disquisizioni su coscienza, interpretazione della realtà, psiche etc. la storia prende una piega surreale in seguito ad un evento inaspettato (e inaspettabile) che divide il racconto a metà, da lì in poi il lettore è chiamato ad una sospensione del giudizio e si trova a osservare il mondo da un punto di vista, direi, "particolare", con una conclusione che rimette le cose un po' in fila, senza buttare tutto alle ortiche. A quanto ho capito si tratta di un'opera minore di Antrim, voce originale della letteratura americana postmoderna; io non credo di aver apprezzato appieno il racconto, o di averne ben compreso le sfumature e le intenzioni dell'autore, anche se mi è piaciuto lo sguardo irriverente e scanzonato sulla psichiatria accademica. Sicuramente un autore che voglio approfondire.  

Un Classico che non avevi ancora mai letto:
I Miserabili di Victor Hugo

Oh me, oh Vita! Chi sono io per dire qualcosa, anche poche parole, su I Miserabili? 
Se si cerca un libro che affronti tematiche morali, che mostri la piccolezza e la grandezza, che racconti di fame e sopravvivenza, che parli di onore e di onestà, che spieghi cosa sia successo a Waterloo nel 1815, cosa sia stata la Restaurazione, cosa sia il (primo) socialismo, e financo come siano state fatte le fogne di Parigi, si deve leggere i Miserabili. Non mi ritengo una lettrice molto veloce, ma questo libro ha riempito ogni anche breve ritaglio di tempo libero di due mesi d'autunno, senza lasciarmi mai. Leggere una scrittura così elaborata nella costruzione, ma che arriva precisa allo scopo, è un piacere assoluto. Un regalo che una volta nella vita bisogna farsi. Ecco.