domenica 4 gennaio 2015

Lo sconfinato e misterioso mondo dei Grahic Novels

Negli ultimi mesi ho fatto una scoperta sconcertante: esistono cose chiamate graphic novels. Ma non solo, ho scoperto che ne esistono di incredibilmente belli, intelligenti, malinconici e buffi. Insomma, c'è un mondo enorme a me completamente sconosciuto che ho voglia di esplorare. Vi lascio quindi un breve commento su alcune letti di recente, cercando di selezionare quelle forse meno conosciuti o magari piuttosto famosi ma che considero dei capolavori che ritengo dovrebbero essere ancora più diffuse. Sia chiaro, sono lungi da essere esperta in materia, sono solo una appassionata ignorante che si è appena affacciata su un mondo così affascinante; c'è da perdersi. Una osservazione ulteriore: mi son resa conto che le cose migliori tra quelle che ho letto, raccontano situazioni a dir poco tristi se non tragiche. Verrebbe da dire: la meraviglia sull'orlo dell'abisso. E un'ultima cosa: le librerie che conosco mettono le graphic novel in ordine di editore, rendendo  l'impresa del trovare quella lì che cerchi proprio ardua. Verrebbe da dire: ma perchè???


Probably Nothing: a diary of not your average nine months di Matilda Tristram

Matilda ci racconta uno stralcio della sua vita: alla 17esima settimana di gestazione scopre di avere un tumore all'intestino. Inizia un calvario: nelle 97 pagine di questo lavoro Matilda ci racconta dilemma su come procedere (abortire o no, fare o meno la chemioterapia), le conseguenze fisiche e psichiche delle decisioni prese e delle terapie sopportate. La Tristram dimostra di non temere di rompere qualche tabù, raccontando come da malata abbia momenti di egoismo dettati dalla propria disperazione o come capti e odi profondamente ogni gesto e commento ipocrita o buonista della gente che la circonda. Un marito premuroso, una rete amicale e familiare molto forte e il suo senso dell'umorismo hanno dato come frutto oltre allo stupendo James anche questo bel  graphic novel, sincero talora duro, altre volte struggente e spesso anche divertente. Attenzione alla versione ebook: almeno sul mio dispositivo le vignette sono piuttosto piccole e talora di non facile lettura.





Marbles: Mania, Depression, Michelangelo, and Me di Ellen Forney


In questa frizzante "novella grafica" (?) Ellen racconta le sue vicende in seguito alla diagnosi di Depressione Bipolare e attraverso il percorso terapeutico (farmacologico e psicologico) per ottenere un, seppure sempre precario, compenso del proprio stato psichico. Si passa dalla negazione al tentativo con i primi farmaci, i conseguenti effetti collaterali e quindi le modifiche, gli effetti delle modifiche e quindi i nuovi effetti collaterali e nuove modifiche, procedendo due passi avanti e uno indietro, verso la stabilità. Sono descritti con lucidità gli stati maniacali o ipomaniacali e con spietatezza l'abulia e l'apatia delle fasi depressive, l'entusiasmo per ogni miglioramento, fino al nuovo passaggio all'altro fronte. Credo che poche cose siano altrettanto difficili dell'esporre certe enormi fragilità psichiche, valutando anche lo stigma che le malattie psichiatriche si portano dietro. Ellen non fa giri di parole e con chiarezza parla di ciò che molti nascondono al mondo (che già è complicato uscirne fuori senza che il mondo se ne stia lì a guardare e giudicare). 



Calling Dr. Laura: a graphic memoir di Nicole J. Georges



Dr. Laura è un programma radiofonico che la protagonista è solita ascoltare. Si tratta per lo più di casalinghe disperate che chiamano questa presunta dottoressa per chiedere consiglio riguardo scelte importanti o chiedendo giudizio su comportamenti da tenere in fasi critiche della vita. Ed è  proprio questo programma che Nicole chiamerà per chiedere consiglio in un momento di crisi dopo aver saputo dalla sorella che il padre spacciato dalla madre per morto poco dopo la sua nascita, in realtà non lo è affatto. Nicole ci racconta questo importante spaccato intrecciandolo con i travagli derivati da altri aspetti della vita privata (la relazione complicata con la fidanzata con cui ha creato un gruppo musicale). Ne esce un racconto a tratti intenso con un finale molto commovente.    






Rughe di Paco Roca



Unaodei graphic novels più belle che abbia letto, mi ha suscitato un amore immenso e immediato. E' il (breve) racconto della vicenda di Emilio in seguito alla diagnosi di Malattia di Alzheimer in fase iniziale e dal momento della sua istituzionalizzazione in una casa di cura. La disgregazione della mente, lo straniamento legato all'esser trasferito di colpo in un ambiente completamente nuovo, le relazioni createsi nella casa di cura, tutto espresso in modo delicato e ricco di spunti ironici con tutte le sfumature dell'animo di Emilio; malinconia, rabbia, tenerezza. Nelle malattie come l'Alzheimer si fa esperienza di una continua perdita (memoria, privacy, dignità, affetto famigliare) ma in questo Rughe si racconta in qualche modo anche l'attaccamento ad un passato che è stato determinante nel formare quello che siamo stati e l'incapacità di staccarsi (almeno nelle fasi iniziali) dal proprio vissuto. Un capolavoro. 



Alice nel mondo reale di Isabel Franc e Susanna Martìn


Altro graphic novel che parla di un'esperienza drammatica con tocco ironico.  E' la vicenda di  Alice, dalla la scoperta del tumore al seno, l'intervento e il ritorno alla vita. Racconta in realtà sopratutto quest'ultima parte, la fatica del ritrovare una propria nuova esistenza dopo la malattia, l'importanza dell'amicizia, lo scontro con il pregiudizio. Molto simile in questo a Probably nothing e a Marbles (lo so sembra una forma di masochismo da parte mia questo avvicendarsi di letture con simili sfumature drammatiche, e, infatti, credo che lo sia). Tutti questi sono racconti che fanno del loro camminare in bilico tra il comico e il tragico il loro punto di forza, e riescono ad arrivare in modo spesso eccellente all'altro capo del filo. 








Maus di Art Spiegelman


Chi sono io per parlare di Maus? Giusto due parole: Spiegelman racconta l'esperienza del padre e della madre  (due ebrei polacchi) dalla presa di campo del nazismo alla detenzione ad Auschwitz e lo fa in modo onesto, poetico, usando l'espediente del mettere volto di animale alle persone per rendere più "leggero" il suo fumetto senza attutire la crudezza del racconto. Non ironizza sul tema, non fa sconti alla brutalità degli eventi, riuscendo ad essere credibile in modo così toccante da commuovere profondamente; "Maus è una storia che non ti lascia, nemmeno dopo che l'hai finita", dice Umberto Eco. E' vero,  immagino lo conosciate tutti, ma se non lo conoscete o non lo avete ancora fatto, vi consiglio di leggerlo, appena potete. E' un favore fatto al vostro senso civico, alla vostra umanità. 



Fermo di Sualzo


Sebastiano viene chiamato per fare il servizio civile.  Viene mandato a Bibbiena, una ridente cittadina dell'aretino. Lì pensava di poter lavorare in biblioteca a non far nulla, invece lo mettono a lavorare con le persone con disagio psichico. Difficoltà iniziali e poi, come ci si aspetta fin dall'inizio, il lavoro gli cambia la vita, spingendolo oltre l'adolescenza verso un mondo fatto di responsabilità importanti e di presa in carico delle cose della vita.  Deciderà il suo futuro in modo definitivo, aiutandolo a trovare il suo posto nel mondo. 
Un bel racconto, forse non incisivo come gli altri sopracitati, a cui non manca tuttavia una discreta dose di poesia. 






Hyperbole and a Half: Unfortunate Situations, Flawed Coping Mechanisms, Mayhem, and Other Things That Happened di Allie Brosh


Aprendo questo fumetto ci accorgiamo subito di esser di fronte ad un caso molto particolare. Allie Brosh ci racconta parte della sua storia personale; i suoi disegni hanno un aspetto assolutamente essenziale, direi elementare; le vicende riguardano episodi dell'infanzia, dell'adolescenza e raccontano in particolare anche la lotta della Brosh con la depressione. Cosa c'è di così particolare quindi in questo Hyperbole? L'ironia, un'ironia acuta e surreale. il riuscire a esprimere con un solo fumetto concetti profondi. La capacità di catturare l'attenzione con immagini dai disegni assurdi, quasi astratti. La dolcezza della protagonista e il modo delicato con cui affronta le vicende sfortunate del titolo.  Tutto questo fanno di questo Graphic Novel una cosa unica nel suo genere. Non necessariamente superiore, ma unica. Ecco le parole della quarta di copertina scritte dall'autrice stessa: "This is a book I wrote. Because I wrote it, I had to figure out what to put on the back cover to explain what it is. I tried to write a long, third-person summary that would imply how great the book is and also sound vaguely authoritative--like maybe someone who isn’t me wrote it--but I soon discovered that I’m not sneaky enough to pull it off convincingly. So I decided to just make a list of things that are in the book:
Pictures
Words
Stories about things that happened to me
Stories about things that happened to other people because of me
Eight billion dollars*
Stories about dogs
The secret to eternal happiness*

*These are lies. Perhaps I have underestimated my sneakiness!
 "

Vi risparmio al momento uno sproloquio su Gipi, autore di cui sto cercando di leggere tutto e che amo profondamente e Zerocalcare, che non finisce di stupirmi (il suo ultimo, Dimentica il mio nome, è tra le cose migliori che abbia letto nel 2014). Se non mi blocca il ritegno penso di fare un post a parte per questi due, cercando di mantenerlo sufficientemente superficiale e generico, un po' come questo insomma. 

Prossimamente intendo leggere (e ho grandi aspettitive):