giovedì 22 maggio 2014

Letting go

C'era un problema laggiù, in fondo alla strada. Lo scorgevo chiaramente, sapevo dove trovarlo, sapevo quanto fosse importante. Rimaneva lì, fisso a studiare le mie mosse, consapevole di  essere visto.
Ogni volta che facevo un passo per nascondermi dietro l'angolo lui si sporgeva, piegando il busto in avanti, per tornare nel mio campo visivo, mimando noncuranza. Cercavo di non farmi vedere il viso, perché sapevo che si sarebbe accorto dalla mia espressione di quanto quel problema influisse sull'andamento della mia giornata. Ero certa, però, che sapesse sempre dire quanto e in che modo pensassi a lui. Era un problema che non voleva essere risolto, pervicacemente intenzionato a restare. Sapevo che questa nostra corrispondenza, fatta di furtive occhiate e tentativi di nascondersi, sarebbe durata per tutto l'arco della mia vita se io, impegnata in questo inutile balletto, non mi fossi, nel frattempo, dimenticata di vivere.

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